Il "per saperne di più" recita: «Una tassa chiesa è una tassa imposta ai membri di alcune congregazioni religiose in Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Islanda, Italia, Svezia, alcune parti della Svizzera e molti altri paesi». Ora, al di là dei problemi di traduzione automatica, occorre precisare che il meccanismo italiano dell'8 per mille non consiste in un tributo "imposto ai membri di alcune confessioni religione". In primo luogo non è un tributo a sé stante (è solo una destinazione, "autogestita", del gettito di un'imposta); in secondo luogo, è svincolato dall'appartenenza all'una o l'altra fede religiosa (non esistono in Italia elenchi statali degli appartenenti alle varie religioni); in terzo luogo, può essere già oggi destinato allo Stato, per finalità di interesse generale.
In sintesi, l'8 per mille è più che altro un contributo dello Stato ad alcune confessioni religiose, il cui importo è determinato dai contribuenti tramite le singole dichiarazioni dei redditi: se anche il meccanismo fosse abolito, l'importo delle imposte rimarrebbe uguale. Non ha quindi molto a che spartire con la tassa ecclesiastica tedesca o analoghi tributi.
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