Nonostante le stime dell’ISTAT parlino di una crescita del PIL italiano a quota +3,9%, il nostro Paese si appresta a chiudere il 2022 in una condizione di maggiore debolezza economica rispetto a dodici mesi fa. Milioni di famiglie e migliaia di imprese stanno risentendo dell’emergenza energetica che ha fatto schizzare il costo delle bollette causando serie difficoltà nel pagamento delle fatture: a questo occorre aggiungere gli effetti dell’inflazione galoppante, che ha portato ad un aumento generalizzato dei prezzi al dettaglio. Sono due degli aspetti assai problematici sopraggiunti in questi mesi che si sommano ad altri fattori di grande criticità. Il primo riguarda l’aumento del costo delle materie prime conseguente allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Il secondo, ormai annosa questione, è quello della disoccupazione giovanile, che in Italia continua a preoccupare in particolare per le fasce di lavoratori che si trovano sotto i 35 anni di età
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