Il divieto cinese sui minerali intensifica la guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina

La Cina ha vietato le spedizioni verso gli Stati Uniti di diversi minerali e metalli "a doppio uso" utilizzati nella produzione di semiconduttori e applicazioni militari, in una rapida rappresaglia di Pechino contro i limiti alle esportazioni da parte di Washington che hanno fatto scendere le azioni di una importante azienda tecnologica cinese del 10 per cento.

Il ministero del commercio cinese ha dichiarato martedì che non permetterà l'esportazione di articoli a doppio uso legati al gallio, al germanio, all'antimonio e ai materiali super duri verso gli Stati Uniti, e che implementerà controlli più rigorosi per gli articoli correlati al grafite.

“Gli Stati Uniti hanno ampliato il concetto di sicurezza nazionale, politicizzato e militarizzato le questioni commerciali e tecnologiche, e abusato delle misure di controllo delle esportazioni”, si leggeva in una dichiarazione.

“Per salvaguardare la sicurezza nazionale... la Cina ha deciso di rafforzare i controlli sulle esportazioni di articoli a doppio uso verso gli Stati Uniti”, ha aggiunto, sottolineando che le misure sarebbero state efficaci immediatamente.

Quattro importanti associazioni industriali cinesi, rappresentanti i settori di internet, auto, semiconduttori e comunicazioni, hanno reagito alle mosse degli Stati Uniti chiedendo ai loro membri di ridurre gli acquisti di semiconduttori statunitensi.

“I prodotti a base di chip statunitensi non sono più sicuri o affidabili, e le industrie cinesi interessate…   dovrebbero essere caute nell'acquistare chip statunitensi”, ha dichiarato l'Associazione dell'Industria dei Semiconduttori Cinese.

I minerali e metalli soggetti all'embargo sono utilizzati nella produzione di semiconduttori e batterie, nonché nei componenti di apparecchiature di comunicazione e hardware militare come munizioni perforanti.

Pechino aveva già rafforzato i controlli sulle loro esportazioni in risposta alle crescenti sanzioni occidentali sui chip, con i suoi limiti alle spedizioni di germanio e gallio che hanno portato a un aumento quasi del doppio dei prezzi dei minerali in Europa.

Il recente divieto di spedizione della Cina verso gli Stati Uniti chiarisce che il governo del presidente Xi Jinping è disposto a prendere di mira gli interessi economici occidentali per reagire alle restrizioni statunitensi sui chip.

Inoltre, evidenzia il dominio di Pechino sull'approvvigionamento globale di dozzine di risorse cruciali. La Cina produce il 98 per cento dell'approvvigionamento mondiale di gallio e il 60 per cento del germanio, secondo l'indagine geologica degli Stati Uniti.

Washington lunedì ha imposto una serie di nuove sanzioni progettate per rallentare lo sviluppo dell'industria dei semiconduttori cinese.

Queste includono restrizioni più severe sull'esportazione di strumenti critici per la produzione di semiconduttori e un divieto di esportazione in Cina di chip avanzati ad alta larghezza di banda (HBM), un componente cruciale nei prodotti di intelligenza artificiale.