Si, ma solo per crimini orribili e con prove inconfutabili

nessuna persona può avere il diritto di decidere chi vive e chi no, la vita è un diritto inalienabile dell’uomo

Non possiamo togliere la vita ad unaltra persona perche cosi saremmo uguali ai nostri antenati,oggi e anche prima esistino strutture specializzate per "ospitare" detenuti di ogni genere

Come disse Cesare Beccaria, la pena di morte è un qualcosa di estremamente contraddittorio, in quanto non segue il proposito della pena, ossia la riabilitazione sociale (e umana) del detenuto

A parer mio la pena di morte dovrebbe essere inserita nel sistema italiano, idem la legge del taglione. Innanzitutto dovrebbero essere svolte delle indagini accurate e precise, e dal momento in cui si ha la piena certezza attuare tale sistema. Concordo sull’importanza della carcerazione infatti non la escludo, ma dopo un lunga carcerazione ricorrerei proprio a tale pena.

Nessun essere umano ha diritto a prendere la vita di un altro essere umano. Chi distrugge una vita distrugge il mondo.

Ci sarebbe una serie di motivi per cui la pena di morte non dovrebbe legalizzare la pena di morte solo per crimini orribili e prove inconfutabili. Prima di tutto il trattamento penitenziario è volto alla rieducazione del condannato e non all'eliminazione. Inoltre, appare evidente come nei Paesi ove è prevista la pena di morte, essa non sia un deterrente anzi l'alta criminalità è ancora piuttosto presente. Poi basti pensare che il giudice non è un essere onnisciente e potrebbe anche sbagliare in casi con prove inconfutabili, uccidendo magari qualcun…  Leggi di piùo di innocente. Infine, appare piuttosto contradditorio punire reati come l'omicidio con la pena di morte come a dire se lo fa un uomo comune non è giusto mentre se lo fa lo Stato sì. In sintesi, affermo come in un Paese democratico qualcosa come la pena di morte è incocepile

Nessun uomo merita di perdere la vita. Nessun uomo è davvero libero di fare la sua scelta, per cui non si hanno ne merito ne colpa per questa. Nessun uomo può giudicare sulla vita di un altro uomo.

Uno stato deve protendere verso il reinserimento dell‘individuo nella società e non é legittimato a privare un suo cittadino, seppur colpevole, del diritto alla vita

L'obiettivo del carcere non è punire ma bensì riformare se uccidi qualcuno hai perso l'occasione di riformarlo

Nessuno ha il diritto di togliere la vita a qualcuno, ognuno di noi è una risorsa, al massimo la comunità può continuare che ritiene sia pericoloso ma non ucciderlo.

Lo Stato non deve avere il diritto di decidere sulla vita delle persone, in questi casi. La prigione è la soluzione, con una pena equivalente al reato commesso, ergastolo se necessario

No, la pena di morte non è corretta in nessun caso, un governo non dovrebbe avere il potere di decidere sulla morte di qualcuno

Laddove un crimine diventa "orribile"? Mi sembra una definizione decisamente troppo generica: una strage ed un omicidio sono entrambi orribili, eppure hanno gravità diversa.
Comunque, la pena di morte non dovrebbe mai essere la prescelta per una persona: un essere umano, anche se so che è un cliché, può cambiare; se si uccide chi ha ucciso si aumenta solo i morti dell'accaduto.
L'ergastolo (con aggravanti se necessario) è una ottima soluzione, anche se penso che a volte la prigione "de-umanizzi" più della morte.

La vita è un diritto che nessuno può togliere, specialmente un essere umano ad un altro essere umano.

Ritengo disumana la pena di morte. Questa collide col principio di “espansione della condanna” e manca l’aspetto di giusta pena.

L'argomentazione è che l'abilità di uno stato di riabilitare persino chi ha commesso crimini orribili né dimostra la civiltà.

La costituzione prevede che i detenuti vengano riabilitati. Se vengono uccisi, non possono essere riabilitati. Oltretutto, uccidere un criminale non risolve i problemi a carattere sociale, economico, culturale che hanno determinato il delitto alla base. Estirpare i sintomi non necessariamente cura una malattia.

Il diritto alla vita è inviolabile. La pena di morte ha più volte dimostrato di non essere efficace nel contrasto alla criminalità, è più efficace invece rieducare e permettere ai "redenti" di dare esempio positivo a chi si trova nella loro stessa condizione.

Lo stato che uccide è il massimo crimine che si possa commettere, in nessun caso dovrebbe essere prevista la possibilità che questo possa avvenire.

Non sono d'accordo con la pena di morte neanche per crimini orribili, perché lo stato non può avere il potere di decidere la vita di una persona, dovrebbe aiutare il criminale a migliorare e cambiare la sua vita, anche passando tutta la vita in carere

Nessuno ha il diritto di uccidere qualcun’altro, se lo si fa si passa la vita in carcere. Se usassimo la pena di morte non saremmo diversi dagli assassini che andrebbero sulla sedia elettrica.

nessuno ha il diritto di privare una vita umana, anche se la persona imputata ha privato qualcuno della sua vita lui per primo

il fatto che la morte non può essere stabilita da un altro uomo e ciò porterebbe solo a un salto temporale anni e anni indietro e a una decivilizzazione. Credo inoltre che la prigione a vita sia anche più importante rispetto alla pena di morte anche perché non bisogna dimenticare che la detenzione deve avere scopo di riformazione e rieducazione

la pena di morte è inutile. l’imputato deve avere la possibilità di cambiare e poi su un piano materialistico la morte è breve e non pagherebbe per ciò che ha fatto

No, la pena di morte non va data a nessuno ma tanti anni di carcere,praticamente il resto della vita del condannato vissuta in carcere sarebbe una condanna migliore

La pena di morte è una risoluzione antiquata e aberrante, noi non possiamo scegliere sulla vita o la morte di un uomo in maniera così definitiva, credo nella riabilitazione degli esseri umani, e dopo percorso giudiziario e psicologico centrato, anche nel loro risentimento nella società

La pena di morte è una risoluzione antiquata e aberrante, credo nel reisenrimento nella società dei condannati dopo un percorso giudiziario, penale e psicologico centrato alla riabilitazione psicologica dell'individuo, nel caso di crimini orribili e inconfutabili e nel caso in cui, dopo la pena assegnata, psicologi ritengano che la persona non si è riabilitata allora si può decidere per una detenzione fino alla fine della propria vita, ma solo appunto, nel caso in cui'individuo possa ancora ritenersi un pericolo per la comunità

La pena di morte è un brutale ed inumano omicidio di Stato ed andrebbe abolita ovunque, vari casi nella storia come quello di Sacco e Vanzetti lo dimostrano.

Ch eiccidendo una persona compi tu stesso un crimine orribile per questo motivo è importante che la pena più pesante che sia possibile imporre sia l'ergastolo

Ch eiccidendo una persona compi tu stesso un crimine orribile per questo motivo è importante che la pena più pesante che sia possibile imporre sia l'ergastolo

Il rifiuto alla pena di morte è una conquista di civiltà che non ammette di essere rimesso in discussione

La pena di morte non è né utile, né giusta, ma estremamente contraddittoria in quanto non favorisce la riqualificazione sociale.

Davvero dobbiamo diventare mostri come loro? Marciscono in galera fino alla morte, con le loro morti non si risolve nulla, anzi. Non vi nego che per qualcuno l'ho sperata, poi ci ho pensato un secondo.. è una cosa sbagliata, meglio morire dietro le sbarre di vecchiaia, che sotto una sedia elettrica

Lo stato deve stare al di sopra del legittimo desiderio di vendetta. Il sistema giudiziario poi è molto classista, sono sicuro che i concetti di crimini orribili e prove inconfutabili non si applicherebbero a tutti nello stesso modo

Lo stato non può diventare assassino né arrogarsi il diritto di decidere della vita delle persone in nessun caso.

La pena di morte abbassa la società civile al livello del criminale e non risolverebbe il problema di fondo.

La pena di morte è un omicidio da parte dello stato, che se legittimata rischia di porre le basi per una ampiamente dei soggetti a esso, inoltre fornisce allo stato un mezzo di oppressione.

La pena di morte non è una pena, e nuoce allo Stato di Diritto. Inoltre, possa anche servire come monito, sarebbe comunque più utile un allontanamento permanente dalla società.

Togliere la vita non spetta a nessun uomo su questa terra, anche perché nessuno può conoscere cosa prevede il futuro per quella persona.

Credo nella riabilitazione. Sempre. Quanto bene bisogna sempre provarci. L'ergastolo é giá una sentenza pesantissima.

Lo scopo della pena deve essere rieducare, risulta quindi inutile e dannosa la pena di morte, il cui unico scopo è quello di incutere timore da parte dello Stato nei cittadini e senza ottenere un’effettiva diminuzione del tasso di criminalità

La comprensione delle dinamiche neurologiche e della mente umana in generale non è sufficiente per poter escludere a priori che l'azione, per quanto grave, dell'imputato non sia solo una risposta biochimica cerebrale ingestibile.

La pena di morte è statisticamente inefficiente e non riduce la quantità di crimini, oltre ad essere una norma completamente contraria ai diritti umani: lo Stato si pone così contro il singolo individuo.

Nei casi di stupro io sono per la castrazione chimica, molti così ci penserebbero due volte prima di farlo. Sulla pena di morte chi commette crimini orribili in realtà deve essere torturato. Abbiamo bisogno di un sistema forte per ridurre gli orrori dei nostri giorni

penso che nessuno abbia il diritto di togliere la vita a un'altra persona perché è la cosa più preziosa che abbiamo. nemmeno agli assassini andrebbe tolta, nessuno ha il diritto di toglierla, in nessun caso.

Il carcere serve soprattutto per rieducare i criminali. Inoltre, nessuno può decidere della vita di un altro uomo.

Nessun uomo ha il diritto di decidere chi deve vivere e morire. Chi ha commesso crimini orribili sconterà una pena deguata a cio che ha commesso...se non l'ergastolo. Ma la pena di morte è per se un concetto errato dalla base

La pena di morte non è una via giusta, è la via più semplice ma non quella corretta. Si può rieducare una persona in qualunque modo

nessuna persona può avere il diritto di decidere chi vive e chi no, la vita è un diritto inalienabile dell’uomo

La pena di morte e una pena fascista e antidemocratica i crimini orribili vanno penalizzati con i 30 anni di carcere minimo nemmeno con il carcere a vita

la pena di morte è una pratica arcaica e abominevole, lo scopo di una società civile deve essere quello di rieducare e reintegrare i criminali

Nessun uomo ha il diritto di decidere chi deve vivere e morire. Chi ha commesso crimini orribili sconterà una pena deguata a cio che ha commesso...se non l'ergastolo. Ma la pena di morte è per se un concetto errato dalla base

Lo stato non può macchiarsi di un crimine per combatterne un altro. Inoltre la vita altrui è indisponibile.

La pena di morte accorcia le sofferenze del condannato togliendogli la possibilità di provare rimorso per le sue azioni

Uccidendo un uomo si diventa assassini, ed inoltre il carcere è una pena peggiore alla morte. Quindi, no alla pena di morte.

Soltanto i criminali macchiatisi dei reati più gravi non meritano più il diritto alla vita, poiché hanno privato, i pedofili o gli stupratori ad esempio, un altro cittadino dei propri diritti naturali e delle buone condizioni di salute fisica e mentale. Soltanto questa categoria, i cui membri non possono essere rieducati in alcun modo attraverso il carcere a vita, FORSE dovrebbe valere la pena di morte. Tuttavia, è molto controversa come tematica e soprattutto dovrebbero essere analizzati i casi particolari anziché formare un giudizio generalizzato.

Lo stato deve essere il buon esempio, non può filosoficamente porsi sullo stesso piano di un criminale.

Non sono d'accordo, niente pena di morte mai, mai abbassarsi alla disumanita altrui, dimostrare sempre di essere superiori

Devono esserci delle prove inconfutabili, perché si tratta di uccidere un uomo. Deve passare del tempo prima di giungere alla decisione.

lo disse beccaria ne "dei delitti e delle pene" la legalizzazione della pena di morte è prima di tutto disumana e poi legittimerebbe uno stato ad uccidere una persona, creando nei cittadini un sentimento di contrasto, i quali vedendo lo stato che toglie la vita a una persona si sentirebbero legittimati a fare lo stesso

Qualsiasi stato si arroghi il diritto di decidere riguardo la morte di una persona va considerato uno stato assassino. Inoltre la pena di morte è una pena che non dà la possibilità di riabilitazione del condannato, il che de per sé è un controsenso rispetto all'obiettivo primario delle condanne.

La pena di morte non può mai calpestare il supremo diritto alla vita di un uomo, anche se abbia commesso crimini atroci. Sono a favore dell'ergastolo.

nessuna persona può avere il diritto di decidere chi vive e chi no, la vita è un diritto inalienabile dell’uomo

La pena di morte incentiverebbe soltanto altri crimini in quanto i criminali non hanno niente da perdere con la morte, invece lil carcere è come se fosse una lenta tortura

Siamo in uno stato democratico e non in un regime autoritario, abbiamo il diritto alla vita a prescindere da ciò che facciamo. Piuttosto della pena di morte si potrebbe usare l’ergastolo, metodo che andrebbe a provocare una forte riflessione nel detenuto e creerebbe in lui una sofferenza oserei dire maggiore rispetto alla morte istantanea, soprattutto se ad un certo punto l’interessato si dovesse rende effettivamente conto di ciò che ha commesso.

La pena di morte non va applicata, poichè è un utilizzo "preistorico". Sarebbe sbagliato quindi uccidere criminali in quanto la giustizia diventerebbe il contrario.

la pena di morte per me non ne vale nemmeno la pena perché chi ha davvero fatto crimini orribili per me deve pagare in modo da capire davvero l’errore che ha fatto, e cioè vivere essendo punito vivendo fino all’ultimo giorno della sua vita pensando a quello che ha fatto, con punizioni adeguate , ma la morte lo libererebbe solamente.

Questi crimini sono ad esempio l'omicidio se io punisco chi ha ucciso uccidendolo sarei incoerente. Inoltre il diritto a la vita è qualcosa di imprescindibile

Il carcere a vita è una pena ben più dura di quella capitale, e per questo si dovrebbe ricorrere a questa per gli artefici dei peggiori crimini

Con la pena di morte lo Stato, mettendosi a livello del delinquente (cosa inaccettabile), viola totalmente il principio di rieducazione del detenuto, sostituendo questo processo con una pena indegna come quella capitale.

Privare qualcuno del diritto alla vita seppur abbia commesso un reato grave è una violazione dei diritti umani che non deve svolgersi

nessuno ha il potere di decidere sulla vita e la morte di ciascuno, chi ha commesso crimini molto gravi può stare tranquillamente all'ergastolo

Nessun uomo e nessuna donna può decidere la durata della vita altrui. La pena di morte è un crimine.

ogni uomo merita la vita e anche in caso di omicidio ci si abbasserebbe al livello del condannato al contrario l'ergastolo è una pena sufficente

Partendo dal presupposto che nessuno ha il diritto do decidere chi vive e chi muore, nemmeno uno stato nei confronti di un individuo, con il terrore non si rieduca nessuno.
Il rinserimento nella societá attraverso lo sconto della pena è una via che concede una seconda possibilitá a individui che è possibile che non l'abbiano nemmeno avuta.
Per quanto terribile ed orribile sia il reato, la giustizia non si fa uccidendo.

Essendo contro ľaborto, sono contro anche alla pena di morte per il semplice fatto che Dio non vuole che venga fatto del male al prossimo e che quindi vite umane non vadano giustiziate, pure in seguito al più grave delitto esistente. Credo che il carcere sia il luogo in cui i criminali italiani debbano essere rieducati a meno che non ci si trovi dinanzi ad una situazione in cui ľunica azione da intraprendere è quella di pena all'ergastolo, al 41 bis.

perché non è l'intensità della pena che fa effetto maggiormente sull'animo della gente , ma piuttosto la sua estensione.

si viene incriminati con una pena che non solo punisca ma rieduchi il soggetto. Nessuno ha il diritto di limitare il diritto alla vita altrui, ci sono forme già legali per poter prevenire alla criminalità più grave, come l’ergastolo

La vita è un diritto che non può essere negato a nessuno. Abbiamo tutti diritti a una seconda possibilità

La pena di morte è in primis un controsenso, e poi trovo molto peggiore dover passare il resto dei propri giorni in carcere piuttosto che morire

Macchiarsi come Stato dello stesso crimine in termini di violenza del condannato è una colpa peggiore del reato stesso.

Possibilità di Errori Giudiziari: Anche con prove apparentemente inconfutabili, il sistema giudiziario non è infallibile. Esistono numerosi casi documentati di condanne errate che sono state scoperte solo dopo molti anni. Se un errore viene scoperto dopo un'esecuzione, non c'è modo di riparare il danno.

Dignità Umana e Diritti Umani: La pena di morte viola il diritto fondamentale alla vita e può essere vista come una forma di punizione crudele e inumana. Ogni essere umano, indipendentemente dai crimini commessi, mantiene la propria dignità…  Leggi di più intrinseca.

La morte è una condizione irreversibile, il carcere prevede già una pena non ha senso non farla pagare a qualcuno uccidendolo. Così non pagherebbe.

La pena di morte toglie dignità al condannato e soprattutto ad uno stato, inoltre il condannato capirebbe di più con un ergastolo che con la morte

La pena di morte non è né educativa né efficace: infatti non tutti i grandi criminali sarebbero tristi di morire anziché affrontare l'ergastolo.

scontare una pena come ad esempio il carcere a vita è una tortura più grande di essere ucciso subito

La pena di morte è inutile perchè non educa colui che ha fatto il crimine inoltre passare la vita in carcere è una pena peggiore rispetto ad una morte veloce e indolore

L'uccisione di una persona è sempre una perdita e comunque la carcerazione a vita è per il detenuto una pena continua e per gli altri un monito. Non si può scendere allo stesso livello del criminale che uccide e quindi anche le autorità possono uccidere.

Chi decide quali sono i crimini orribili? È un concetto molto soggettivo e arbitrario. Lo stato non può privare una persona del suo diritto alla vita. Ma soprattutto la giustizia è in mano agli esseri umani che in quanto tali sono imperfetti, di conseguenza gli errori giudiziari sono sempre possibili. Il punto è che in tale occorrenza la libertà ad una persona si può ridare, la vita no. Non esistono prove inconfutabili

non credo che la pena di morte debba essere mai applicata, la detenzione è utile a riformare i cittadini e reinserirli( se possibile) nella società

A livello etico che il crimine sia orribile o meno non cambierebbe nulla; ritengo i lavori forzati una soluzione più conveniente

La morte è la punizione sbagliata e non si ottiene nulla applicandola. Io credo nei carceri e nel percorso di crescita a cui possono portare.

Seppur si commetta reati molto gravi la pena di morte non può essere tollerata e piuttosto si dovrebbero portare queste persone in qualche centro di recupero o cliniche psichiatriche

La pena di morte non ha mai mostrato una maggiore efficacia nella deterrenza rispetto ad altre pene, in particolare rispetto ai crimini più gravi; inoltre in nessun caso lo Stato deve comunicare che esistano delle condizioni per le quali sia legittimo uccidere.

la pena di morte appunto per questo non serve, chi commette crimini orribile deve soffrire e non cavarsela così

Uccidendo una persona non fai capire la reale gravità del reato, ma essa si trasmette attraverso una vita di sofferenza dove non si deve avere libertà

La pena di morte la trovo utile appunto solo per reati orribili e con prove inconfutabili, il carcere in italia non é abbastanza severo per certe persone.

Avrebbe il solo scopo punitivo e nessuno scopo rieducativo o disincentivante visto che negli stati dove è presente il tasso di criminalità non è più basso nei settori puniti dalla pena di morte, in molti casi è anche più alto

la pena di morte é un sistema di giustizia ormai obsoleto e non più attuale, inoltre non rende giustizia, poiché sostengo che sia peggio una vita in carcere svolgendo lavori forzati piuttosto che una morte veloce e indolore.